Storia dei ponteggi nel mondo

Quando si cercano tracce di ponteggi in tempi antichi, è possibile trovare i seguenti esempi dell’uso di tali strutture in legno:

sulle pitture murali (rupestri) della grotta di Lascaux in Francia, che risalgono a circa 17.000 anni fa (ora la struttura è iscritto nella lista UNESCO, e si può visitare solo la sua riproduzione fedele);
nell’antico Egitto, dove si usarono ponteggi, tra l’altro, per la costruzione delle piramidi – un dipinto sulla parete risale al 1450 a.C. raffigurante un ponteggio costituito da pali di legno legati con funi;
Berlin Foundry Cup – il vaso dell’antica Grecia – V secolo a.C., dove sono mostrate anche le impalcature.
Inoltre, ci sono anche fonti che presentano l’uso in quei tempi, tra gli altri, di impalcature in legno e bambù, ad esempio in Cina.

Le impalcature sono state utilizzate anche nella costruzione di cattedrali gotiche in Inghilterra e Francia (compresa la Cattedrale dedicata alla Beata Vergine Maria ad Amiens, in Francia), nonché in epoca rinascimentale e barocca (ad es. Basilica di San Pietro in Vaticano o la Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze).

In tempi più recenti – all’inizio del ‘900 – oltre alle impalcature in legno che erano in uso costante, cominciarono a comparire ponteggi tubolari. La loro patria è l’Inghilterra, invece la fonte della loro creazione e poi forte sviluppo – la carenza di legno e lo sviluppo decisivo dell’industria siderurgica in questa parte d’Europa. In questo modo sono state create costruzioni caratterizzate da un assemblaggio relativamente rapido e da un’elevata stabilità. Il problema, tuttavia, fu la mancanza di una certa standardizzazione degli elementi e di una tipica rete dimensionale. Questo processo fu rivoluzionato dai fratelli Jones, Daniel Palmer e David Harry. Il primo ebbe anche brevettato un giunto per ponteggi “Scaffixer”con una capacità di carico molto più elevata rispetto ai collegamenti a fune utilizzati finora. Questa soluzione fu utilizzata nel 1913 durante la ricostruzione di Buckingam Palace a Londra e all’epoca guadagnò molta fama. Nel 1919 fu modernizzato e come “Universal Coupler” diventò lo standard vigente fino ad oggi. L’utilizzo di rinforzi diagonali ha inoltre contribuito al miglioramento della stabilità dei ponteggi tubolari, soprattutto su edifici alti. L’esperienza dei ponteggi inglesi è stata poi utilizzata negli Stati Uniti, in Francia, nei Paesi Bassi, in Germania, Svizzera e Italia.

Il primo sistema di ponteggio a telaio apparve nel 1944, sempre in Inghilterra, e fu utilizzato principalmente nei lavori relativi alla rimozione dei danni in seguito alla Seconda Guerra Mondiale.

Gli anni ’60 e ’70 del XX secolo portarono allo sviluppo dei ponteggi a telaio, e successivamente quelli modulari, e di conseguenza i primi tentativi di standardizzazione europea dei requisiti tecnici e delle normative. Nel 1974 la Danimarca ha presentato una richiesta al comitato tecnico di normazione CEN / TC 53 per avviare i lavori di normazione sul tema “Ponteggi di lavoro realizzati con elementi prefabbricati (ponteggi modulari) – materiali, elementi di ponteggio, dimensioni, carichi e requisiti di sicurezza. Da allora sono state predisposte 12 bozze e infine, in occasione della 19a riunione plenaria del marzo 1984, il comitato tecnico CEN/TC 53 ha deciso di rendere disponibile la bozza finale come documento di armonizzazione europeo, ovvero una norma con obbligo di introduzione a livello nazionale, almeno annunciando pubblicamente il numero e il titolo HD, nonché il ritiro di eventuali norme nazionali contrastanti. Dopo aver discusso le modifiche presentate, il comitato tecnico CEN/TC 53 nel novembre 1986 ha deciso di preparare il documento di armonizzazione rettificato e di sottoporlo alla segreteria centrale per la verifica finale. Infine, il documento è stato rilasciato il 9 febbraio 1988 come HD 1000: 1988 Service and working scaffolds made of prefabricated elements. Materials, dimensions, design

loads and safety requirements (Ponteggi di servizio e di lavoro realizzati con elementi prefabbricati – Materiali, dimensioni, carichi teorici e requisiti di sicurezza.

Dovrebbe quindi essere accettato dai seguenti paesi: Finlandia, Francia, Grecia, Spagna, Paesi Bassi, Irlanda, Germania, Norvegia, Portogallo, Svizzera, Svezia, Gran Bretagna. Il contenuto di questo documento si basa su una traduzione della norma DIN 4420 parte 4 e BS 1139 parte 5, e riguarda i ponteggi di lavoro modulari ancorati fino a 30 m di altezza senza copertura di protezione con reti o teloni: dimensioni di base, classi di carico, requisiti di sicurezza e norme applicabili a tali strutture. La norma non ha subito preso in considerazione le problematiche relative alla comunicazione su ponteggi e ponteggi con telo di protezione.

Ulteriore lavoro doveva portare alla creazione di norme europee. È successo il 4 settembre 2003, quando le norme della serie EN 12810 (parte 1 e 2) ed EN 12811 (parte 1, 2 e 3). Nella premessa della norma EN 12810 si affermava che questa norma europea dovrebbe sostituire il documento di armonizzazione europeo HD 1000: 1988. Inoltre, la conversione di HD 1000 in uno standard europeo aveva lo scopo di creare una base tecnica comune per la progettazione. Tuttavia, ha un ambito più ristretto rispetto al documento HD 1000, poiché gran parte del suo contenuto è stato trasferito agli standard: EN 12811-1 e EN 12811-3 e pr12811-2. La svolta è stato l’uso di tubi con un diametro di 48,3 mm e uno spessore della parete inferiore a 3,2 mm: lo standard consente anche uno spessore della parete di 2,7 mm; ma a condizione che venga utilizzato acciaio con parametri appropriati.

I successivi lavori volti all’organizzazione della normativa relativa ai lavori in quota e all’utilizzo dei ponteggi per gli stessi hanno riguardato i lavori del Consiglio delle Comunità europee, che hanno portato alla Direttiva del Consiglio del 12 giugno 1989 relativa all’introduzione di misure per il miglioramento della sicurezza e salute dei lavoratori sul luogo di lavoro (89/391/CEE) e la Direttiva 89/655/CEE del 30 novembre 1989 concernente i requisiti minimi di sicurezza e salute per l’uso delle attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori durante il lavoro (seconda direttiva specifica ai sensi dell’art. 16 comma I della Direttiva 89/391/CEE). Un’altra direttiva che modifica la direttiva 89/655/CEE relativa ai requisiti minimi di sicurezza e salute per l’uso delle attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori durante il lavoro (seconda direttiva specifica ai sensi dell’art. 16 comma 1 della Direttiva 89/391/CEE), numero 95/63/CE, è apparsa il 5 dicembre 1995. Altro risultato dei lavori della Commissione Europea è stata la DIRETTIVA 2001/45/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 27 giugno 2001 con l’allegato contenente le disposizioni sull’uso delle attrezzature di lavoro utilizzate per i lavori temporanei in quota, tra gli altri, ponteggi. Un’altra di queste Direttive è stata pubblicata nel 2009 (2009/104/CE), ma non ha portato nulla di nuovo in tema di ponteggi.

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